domenica 29 novembre 2009

LAURENCE CARUANA: VISIONI ATTRAVERSO I SECOLI



Laurence Caruana è il terzo figlio di genitori maltesi conosciutisi e sposati a Toronto, in Canada. Dopo aver completato i suoi studi in tedesco e antica filosofia greca (BA presso l'Università di Toronto 1985), ha imparato le tecniche classiche di pittura presso l'Akademie der Bildenden Künste di Vienna (Accademia di Belle Arti di Vienna 1990).

Caruana poi ha iniziato un’esistenza itinerante, vivendo a Toronto, Malta, Vienna, Monaco di Baviera, Monaco e Parigi. In quel periodo, ha perseguito attivamente l'esperienza visionaria (sogni, enteogeni) come fonte per la sua pittura e scrittura. Dopo un incontro con la sua fidanzata francese a Monaco di Baviera, L. Caruana si stabilisce a Parigi. Nel 2000 ha incontrato Ernst Fuchs della Scuola di Vienna del Realismo Fantastico e, successivamente, è stato apprendista sotto di lui per un anno, lavorando nel suo studio a Monaco e Castillon, come pure per la cappella di San Egyd a Klagenfurt

Caruana attualmente lavora nel suo atelier a Bastiglia, e spesso si reca all'estero per esporre le sue opere e fare lezioni di presentazione su Visionary Art. L'anno 2008 segna la pubblicazione di Enter Through the Image(Recluse 2008, ISBN 978-0-9782637-2-0) e il suo primo seminario di pittura Visioni in Tecnica Mista.



Il linguaggio visionario è un linguaggio perduto, come cifre indecifrabili. Ma si nasconde sotto tutto ciò che noi sogniamo ogni notte. È invisibile appare ogni volta che la visione di immagini scorre in modo significativo. Esso emerge dal trance, dalla contemplazione, dal mito e dalla follia. Questa antica immagine-lingua, altrimenti dimenticata, è ora parlata una volta di più ... ( dal Manifesto of Visionary Art, trad. di Sabrina Abeni)

Cosa vuol dire essere un artista per te?

Quando ti senti per la prima volta un artista, devi imparare a essere fedele al tuo percorso di vita e alle visioni che guidano attraverso esso. Questo vuol dire che devi prestare attenzione ai tuoi sogni, fantasie e visioni a seguire realmente i sentieri che ti propongono, anche se sono molto distanti da qualsiasi cosa tu fossi preparato. Nessuno potrà essere convinto del fatto che tu sia un artista per almeno i primi dieci anni, perciò devi credere in te stesso. Ma se il tuo lavoro emerge e la gente comincia a prestargli attenzione, allora vedrai il tuo ruolo espandersi. Un artista visionario, quale io mi ritengo, apre gli occhi degli altri su quel mondo che altrimenti rimarrebbe nascosto. Non intendo riferirmi a mondi fantastici, ma a quegli aspetti del’esistenza che sono importanti, ma rimangono generalmente ignorati, come la trama della vita, le sue interconnessioni nascoste, o la sua unità di base.



Quali sono le tue influenze artistiche?

Ho assorbito le influenze di centinaia di artisti, alcuni conosciuti, molti sconosciuti. Il mio occhio vaga finché non si sofferma su un certo stile, un simbolo o un’armonia cromatica. Da qui, scavando sempre più nel profondo, si arriva all’opera di certi artisti e si crea una sorta di dialogo. Questo si sviluppa in un dialogo visuale tra la loro arte e la mia, ma il dialogo può essere anche verbale. Può suonare strano, ma io sento la voce degli artisti ogni volta che guardo i loro lavori. Una voce interiore parla alla mia testa e mi dice che dovrei concentrarmi su questo o quello… Io mi vedo seguire un percorso che traccia una specifica linea di sviluppo attraverso Hieronymous Bosch e William Blake, fino Gustave Moreau e Ernst Fuchs. Posso riconoscere e segnare le similarità nelle loro opere. Ma l’arte cristiana occidentale è solo una sfaccettatura del più grande gioiello della visione. Ho viaggiato molto, perché volevo veramente assorbire e comprendere l’arte sacra di altre culture- l’antico Egitto, l’induismo, il buddismo, i bizantini, i maya… Ognuna di queste tradizioni ha influenzato profondamente la mia arte, sia stilisticamente che simbolicamente.



Come nasce l’idea per un quadro?


Sono aperto a idee provenienti da ogni fonte. Ho avuto la rara e buona fortuna di ricevere certe immagini in sogno, dove la pittura si presenta completamente formata. Oppure mi viene dato solo il nucleo combinatorio delle immagini e io improvviso partendo da questo. Dopo trent’anni di registrazione dei miei sogni, posso dire che quelli con dipinti completamente formati giungono raramente, due o tre volte all’anno. Così faccio anche dei viaggi mentali con enteogeni. Nonostante le migliori intenzioni, non ho mai saputo quali visioni sarebbero scaturite, né se potessero essere utilizzate nella pittura. L’arte di altre culture è anche di grande ispirazione, soprattutto quando viaggio e visito luoghi sacri, come i templi o le piramidi. Tutte queste esperienze sono combinate quando ho esperienze enteogeniche in questi luoghi sacri, o quando successivamente li sogno…



Perché tanti artisti sono ispirati dall’arte orientale?


Il Rinascimento è nato dall'incontro tra due culture completamente diverse – l’antica arte greca e l’arte cristiana, che, fino ad allora, è stato in gran parte bizantina. Penso che ci sia sempre una grande esplosione di creatività quando le culture si scontrano e si aprono quindi a nuove influenze. Noi oggi siamo esposti a talmente tante culture diverse - sia antiche come quella egiziana, minoica o maya, sia attuali come quella orientale, amazzonica o le culture tribali. Siamo fortunati a vivere in un tempo così vario, ma gli artisti devono rispondere in modo creativo per alle nuove influenze, assorbendole e integrandole nella loro tradizione culturale.



Quale ruolo ha avuto Ernst Fuchs nello sviluppo degli artisti visionari?




In molti modi Ernst Fuchs rappresenta una contro-corrente rispetto al Modernismo. Ha uno sguardo artistico molto penetrante che guarda attraverso secoli e anche millenni di arte. Quindi, i suoi dipinti riescono a combinare influenze, idee e stili da talmente tanti punti di vista della storia dell’arte. Dove il Modernismo rigetta la maggior parte della storia dell’arte, Fuchs la incorpora, seguendo il dictat “includi e trascendi”. Le sue ricerche sul colore vanno al di là dei nostri tempi. Molti dei giochi visuali che crea- come le figure ampliate, le forme distorte o combinare i colori attraversi le velature- abbattono i confini della nostra percezione; essi lastricano la strada per i nuovi artisti. Quello che ho imparato soprattutto, lavorando con Ernst Fuchs, è stato il “vedere visionario”. Sicuramente anche imparare la tecnica mista è stato molto importante, ma la tecnica non servirà veramente i tuoi bisogni a meno che tu non impari a espandere la tua visione, per vedere forme e colori in modi al di là della percezione usuale. Questo è quello che ho preso da Fuchs.



Qual’è il ruolo della tecnica e quale quello dell’ispirazione nella tua arte?


Come ho detto, ho imparato la tecnica mista da Ernst Fuchs lavorando fianco a fianco con lui a Monaco per un anno. Ho imparato un metodo di pittura che attraversa la storia della pittura europea fino al tempo di Van Eyck. Essenzialmente la tecnica mista costruisce la pittura a strati. Alla fine ho capito che costruire un dipinto, strato dopo strato, per un modo di vedere visionario. Per esempio, tu puoi solo creare profondità e dimensione del colore costruendo queste dimensioni di colore, velandolo con strati cromatici semi-trasparenti uno sopra l’altro. La tecnica ti permette di vedere nuove profondità, di visualizzare, giocare e improvvisare…



Ho notato che sia tu che Philip Rubinov Jacobson siete venuti quest’anno in Italia per i vostri seminari. È forse perché sapete che in Italia l’arte visionaria è quasi sconosciuta?


Ho tenuto il primo di una serie di seminari di questa estate a Torri Superiore, un eco-villaggio ai piedi delle Alpi liguri, non lontano da dove ho lavorato con Fuchs. Il seminario è chiamato “Visioni in Tecnica Mista” in quanto persegue modi di vedere visionari, mentre s’insegna anche la tecnica mista. Sono stato abbastanza fortunato ad attrarre un gruppo di talento davvero entusiasta e da tutto il mondo - Argentina, Turchia, Stati Uniti, Nuova Zelanda, la Norvegia e, naturalmente, Italia.

Penso che siano venute fuori così tante persone, da tanti diversi background, perché c'è una reale necessità in questo momento di raccogliersi in gruppi creativi. Il luogo unico e il calendario di tali incontri è stato anche importante. Ho scelto Torri Superiore, perché si tratta di un piccolo eco-villaggio dove i residenti hanno una profonda consapevolezza di quello che sta veramente succedendo al pianeta e come dobbiamo cambiare il nostro modo di vita al fine di aiutarlo. Credo che uno stile di vita ecosostenibile e l’arte visionaria perseguono gli stessi obiettivi in diversi modi. Sempre di più sono le persone che hanno visioni di un mondo nuovo, e cercano i mezzi per rappresentarle. Le accademie d'arte non toccano questo tipo di cose, così questi seminari colmano il divario.

L'Italia è fortunata ad avere un paio di accademie private a Firenze che insegnano ancora che le tecniche classiche. Ma non incoraggiano affatto la visione o l’immaginazione... Ancora, l'interesse per l'arte visionaria è in aumento in Italia, così come lo è ogni altro luogo. Non sono d'accordo con te quando dici che 'è sconosciuta in Italia'. Piuttosto, i mediatori di potere dell’arte contemporanea, in Italia come altrove, non la riconoscono perché hanno paura di essa. Non appare quindi nei principali canali dei media, come la tv o i giornali. Nel frattempo,trova espressione attraverso altri mezzi. Betty Books a Bologna ha pubblicato un grande libro sull’arte visionaria chiamato True Visions, che include il pittore italiano Matteo Guarnaccia da lungo tempo il più conosciuto tra i visionari. Pittori italiani come Fabrizio Clerici, Romano Ferroni, Fabrice Balossini, Rosa Estadella e Colette Rosselli sono apparsi nel libro di Michel Random l’Art Visionnaire (l’edizione del 1991). Inoltre Maurizio Albarelli ha dato luogo a una grande esposizione d’arte visionaria a Venezia chiamata du Fantastique au Visionnaire, di cui è stato anche pubblicato un catalogo. Credo che la consapevolezza stia aumentando…



Cosa distingue un artista visionario dagli altri?


L’arte visionaria raffigura i mondi che nascondiamo dietro gli occhi. Rende l’invisibile visibile. Se si parla di angeli ed elementi o di antichi archetipi e geometria sacra, esse sono sempre figure e forme che rimangono invisibile all’occhio nudo, ma che la mente può riconoscere in un’opera d’arte visionaria. Quello che rende unica l’arte visionaria è quel momento dell’“ah!” di riconoscimento. Tu non hai mai visto quell’immagine prima, eppure ti è stranamente famigliare. Se un artista è davvero immerso nelle profondità visionarie, i marchi e i segni della sua esperienza si manifestano di solito nel suo lavoro. È una questione di autenticità, l’autenticità della visione. Ho provocato diverse controversie a causa della distinzione, nel mio manifesto, tra “veri” visionari, “quasi” visionari e “falsi” visionari nella storia dell’arte occidentale. Un cosiddetto “falso” visionario può essere un artista estremamente talentuoso, ma che non riesce a trasmettere un senso del sacro o di un mondo immaginario quando si confronta con un oggetto visionario come la caduta di Adamo, San Giorgio e il drago, o l'Apocalisse. Non è abbastanza combinare diversi pezzi per immaginare delle cose; devi avere una visione autentica del tutto. Ad ogni modo, è possibile saperne di più leggendo il Manifesto della Visionary Art, dove cerco di definire questo termine sfuggente in meno di un centinaio di pagine!






SITO DELL’ARTISTA: http://www.lcaruana.com

(Sabrina Abeni)

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